Cartoline di Maranello

Questo blog nasce non solo con l'intenzione di mettere in comunicazione collezionisti e appassionati di cartoline di Maranello e frazioni (Gorzano, Torre Maina, Pozza, San Venanzio, Fogliano, Torre delle Oche) cui manca, eccezion fatta per mercatini, libri e le scarse potenzialità di e-bay in questo campo, un vero e proprio canale informatico (ed informativo) cui ricorrere per documentarsi al riguardo, ma anche affinché la storia del paese e delle località venga tramandata e non si perda. Questo blog non ha alcuna appartenenza politica. Qualora cartoline rappresentino contesti sensibili per chi le osserva, il consiglio è di valutarne esclusivamente la portata temporale o l'interesse storico.

giovedì 24 marzo 2011

Torre Maina (Maranello) - Ponte sul Tiepido

Torre Maina (Maranello)
Ponte sul Tiepido, tra la Strada Provinciale Estense e la vecchia Via Vandelli.


Chi scrive ha una sorta di venerazione per questa cartolina, ed i motivi sono molteplici.
Innanzitutto perché, come i collezionisti sanno, se è difficile reperire vecchie cartoline di Maranello, presenta ulteriori difficoltà trovarne delle frazioni, per non dire che si tratta di casi rarissimi o unici.
Questa motivazione ne contiene un'altra, vuole dire che spesso le frazioni erano, al tempo dell'immagine, poco abitate e, di conseguenza era raro che avessero un "centro", o in alternativa luoghi di interesse da ritrarre (si intendono parchi, chiese, monumenti, statue). Era possibile che sì, avessero una chiesa, magari antica (è il caso di San Venanzio) che faceva bella mostra di sé, oppure fossero abitate dai cosiddetti "Signorotti del tempo" che vivevano in ville sontuose con tanto di immensi giardini ben curati, fontane e qualche altra opera degna di attenzione(è il caso di Villa Coppi a Gorzano, di Villa Fiocchi a Pozza, di Villa Rangoni Machiavelli tra Torre Maina e Pozza). Ma oltre a questi casi, non era per niente frequente che le frazioni venissero fotografate e, quindi, "cartolinate" per altri motivi.

Ecco perché il ponte sul Tiepido rappresenta una sorta di novità, fa sì che Torre Maina acquisti una valenza a sé stante, che non sia più solo interessante per le ville dei Signorotti o per la chiesa, ma anche per altre ragioni: architettoniche, estetiche, storiche.
Il ponte sul Tiepido collega Torre Maina alla strada più veloce che porta a Maranello e a Modena, la porta dritta nella modernità, pur lasciandola isolata tra le sue colline, la sua chiesa e le sue belle ville.

Chi ha scattato la fotografia avrebbe potuto aspettare qualche anno prima di farlo, se non altro perché il ponte venisse completato e non apparisse così, ancora in via di costruzione (si osservino il cumulo di sabbia ammassato contro i paletti, e la differenza tra la strada bianca di ghiaia e quella già cementata), ma forse è stato meglio che abbia colto il momento della realizzazione, quello in cui Torre Maina acquistava un nuovo senso e pure i suoi cittadini ne capivano l'importanza, fermandosi a discutere sulla passerella e non più davanti al sagrato o nel cortile di qualche abitazione.

Correva l'anno 1965.


Collezione Domenico Ferrari

Informazioni bibliografiche raccolta dal libro:
Maranello in cartolina
. Dal borgo medievale al paese famoso nel mondo
di Ferrari Domenico - Gozzoli Giancarlo - Vandelli Alfredo

mercoledì 23 marzo 2011

Maranello - Piazza Roma e Baslòt.

Maranello
Piazza Roma, angolo tra Via Claudia e via Abetone Superiore

In passato era, a parere di chi scrive (e che ha solo potuto osservarne l'evoluzione attraverso fotografie o cartoline), uno spazio suggestivo e caratteristico, che dava un'impronta a Maranello arricchendolo non solo del verde dei pini marittimi (in questa immagine ancora molto giovani), ma anche di una bellissima fontana detta, nel dialetto del paese, baslòt.
Proprio per questo motivo la stessa piazza era comunemente chiamata dai maranellesi " Piaza dal baslòt", e solo più tardi riprese ad essere indicata con il formale nome di battesimo.

Entrando nel merito di quanto ritratto dalla cartolina, vale la pena soffermarsi sui secondi piani. Corre l'anno 1956 e oltre la Chiesa ed il campanile non compare nulla, non è ancora stato costruito niente lungo quella che diventerà Via Trebbo.
Tra Chiesa e baslòt si vede la palazzina di Manni, lì da sempre, per quanto "sempre" .quando collocato in un contesto storico. abbia un valore incredibilmente relativo.
La bottega a piano terra è la tabaccheria, ancora in attività.
Oltre alla fontana si intravede il chiosco in cui erano vendute frutta e verdura.


Collezione Domenico Ferrari

La cartolina che segue -per dirla con il gergo dei collezionisti- è stata viaggiata nel 1967, vale a dire che è di dieci anni più recente di quella che compare sopra. Il confronto tra le due rappresenta una specie di ristretto "com'era e com'è" di quella decade, ma comunque significativo se si presta attenzione alle profonde differenze che si presentano.
Il baslòt non c'è più e, su motivazioni e moventi della sua rimozione, occorrerebbe aprire ben più di una parentesi graffa, ma questo è il bello e il brutto della storia e di chi la fa: ossia gli uomini, volubili come pochi ai cambiamenti dei tempi, dei partiti politici e delle ideologie (più annessi e connessi artistici e architettonici).
Pertanto, una volta entrati in un periodo storico differente da quello in cui il baslòt era stato pensato e costruito, è lecito pensare che i decisori del tempo abbiano optato per cancellare ogni retaggio di un passato scomodo che fosse possibile rimuovere. O, per lo meno, questo è quello che si è sempre detto e forse mai come in questo caso Vox populi, Vox Dei. Dall'immagine si nota come al posto del baslòt sia presente un anonimo scranno di pietra. Peccato perché la fontana, forse e nel suo piccolo, è stata una delle opere d'arte meglio riuscite.
Lungo i marciapiedi che circondano la Piazza fanno la loro comparsa i primi lampioni elettrici del paese, un camioncino attraversa ne attraversa il centro, e la palazzina di Manni si è allargata verso ovest, dando spazio ad altre due attività. Quello che salta agli occhi è però la costruzione dei palazzi su quella che sta diventando Via Trebbo, completamente assenti nella cartolina di cui sopra.


Collezione Domenico Ferrari

Informazioni bibliografiche raccolta dal libro:
Maranello in cartolina
. Dal borgo medievale al paese famoso nel mondo
di Ferrari Domenico - Gozzoli Giancarlo - Vandelli Alfredo

martedì 22 marzo 2011

Let me introduce to you (una breve presentazione)

Come descritto nell'intestazione, questo blog nasce non solo con l'intenzione di mettere in contatto collezionisti e appassionati di cartoline di Maranello e frazioni (Gorzano, Torre Maina, Pozza, San Venanzio, Fogliano, Torre delle Oche) cui manca, eccezion fatta per mercatini, libri e le scarse potenzialità di e-bay in questo campo, un vero e proprio canale informatico (ed informativo) cui ricorrere per documentarsi al riguardo, ma anche affinché la storia del paese e delle località venga tramandata e non si perda.
La storia di Maranello è inestricabilmente legata alla Ferrari e al suo mito. E rendiamo grazie a Dio di questo, perché se abbiamo sempre avuto da mangiare è anche e forse soprattutto per merito di Enzo Ferrari. Tuttavia è un peccato che, digitando su un qualsiasi motore di ricerca il nome "Maranello", non si trovi sulla rete nient'altro se non qualcosa di riconducibile alla Rossa: nessun "baslòt", nessun palco davanti al Municipio, nessun Castello, nessun Maranello Vecchio, nessuna Svolta...
Con alcuna velleità, è intenzione di chi scrive "disturbare" (passatemela!)gli algoritmi di Google, Yahoo, Bing, e chi più ne ha più ne metta, così che alla ricerca di informazioni relative al Comune non compaiano più solo motori, macchine, automobili, piloti, ecc... ma anche qualche ricordo di com'era una volta il paese, com'erano una volta le frazioni, e com'è ora, come sono ora.
Non si parla solo di cartoline; ci sarà spazio anche per le fotografie, anche se (per ora) in minor misura.

Chi scrive è figlio di un grande collezionista di cartoline di Maranello e frazioni, nonché un grande amante di questa terra.
Il titolo del blog rimanda ad un libro che mio padre ha pubblicato insieme ad altri due amici collezionisti: vuol essere un omaggio alla loro opera, non un plagio o un furto.



Un'ultima precisazione prima di augurare a tutti una buona lettura ed una buona consultazione: questo blog non ha alcuna appartenenza politica. Qualora cartoline rappresentino contesti sensibili per chi le osserva, il consiglio è di valutarne esclusivamente la portata temporale o l'interesse storico.
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