Torre Maina (Maranello)
Ponte sul Tiepido, tra la Strada Provinciale Estense e la vecchia Via Vandelli.
Chi scrive ha una sorta di venerazione per questa cartolina, ed i motivi sono molteplici.
Innanzitutto perché, come i collezionisti sanno, se è difficile reperire vecchie cartoline di Maranello, presenta ulteriori difficoltà trovarne delle frazioni, per non dire che si tratta di casi rarissimi o unici.
Questa motivazione ne contiene un'altra, vuole dire che spesso le frazioni erano, al tempo dell'immagine, poco abitate e, di conseguenza era raro che avessero un "centro", o in alternativa luoghi di interesse da ritrarre (si intendono parchi, chiese, monumenti, statue). Era possibile che sì, avessero una chiesa, magari antica (è il caso di San Venanzio) che faceva bella mostra di sé, oppure fossero abitate dai cosiddetti "Signorotti del tempo" che vivevano in ville sontuose con tanto di immensi giardini ben curati, fontane e qualche altra opera degna di attenzione(è il caso di Villa Coppi a Gorzano, di Villa Fiocchi a Pozza, di Villa Rangoni Machiavelli tra Torre Maina e Pozza). Ma oltre a questi casi, non era per niente frequente che le frazioni venissero fotografate e, quindi, "cartolinate" per altri motivi.
Ecco perché il ponte sul Tiepido rappresenta una sorta di novità, fa sì che Torre Maina acquisti una valenza a sé stante, che non sia più solo interessante per le ville dei Signorotti o per la chiesa, ma anche per altre ragioni: architettoniche, estetiche, storiche.
Il ponte sul Tiepido collega Torre Maina alla strada più veloce che porta a Maranello e a Modena, la porta dritta nella modernità, pur lasciandola isolata tra le sue colline, la sua chiesa e le sue belle ville.
Chi ha scattato la fotografia avrebbe potuto aspettare qualche anno prima di farlo, se non altro perché il ponte venisse completato e non apparisse così, ancora in via di costruzione (si osservino il cumulo di sabbia ammassato contro i paletti, e la differenza tra la strada bianca di ghiaia e quella già cementata), ma forse è stato meglio che abbia colto il momento della realizzazione, quello in cui Torre Maina acquistava un nuovo senso e pure i suoi cittadini ne capivano l'importanza, fermandosi a discutere sulla passerella e non più davanti al sagrato o nel cortile di qualche abitazione.
Correva l'anno 1965.
Ponte sul Tiepido, tra la Strada Provinciale Estense e la vecchia Via Vandelli.
Chi scrive ha una sorta di venerazione per questa cartolina, ed i motivi sono molteplici.
Innanzitutto perché, come i collezionisti sanno, se è difficile reperire vecchie cartoline di Maranello, presenta ulteriori difficoltà trovarne delle frazioni, per non dire che si tratta di casi rarissimi o unici.
Questa motivazione ne contiene un'altra, vuole dire che spesso le frazioni erano, al tempo dell'immagine, poco abitate e, di conseguenza era raro che avessero un "centro", o in alternativa luoghi di interesse da ritrarre (si intendono parchi, chiese, monumenti, statue). Era possibile che sì, avessero una chiesa, magari antica (è il caso di San Venanzio) che faceva bella mostra di sé, oppure fossero abitate dai cosiddetti "Signorotti del tempo" che vivevano in ville sontuose con tanto di immensi giardini ben curati, fontane e qualche altra opera degna di attenzione(è il caso di Villa Coppi a Gorzano, di Villa Fiocchi a Pozza, di Villa Rangoni Machiavelli tra Torre Maina e Pozza). Ma oltre a questi casi, non era per niente frequente che le frazioni venissero fotografate e, quindi, "cartolinate" per altri motivi.
Ecco perché il ponte sul Tiepido rappresenta una sorta di novità, fa sì che Torre Maina acquisti una valenza a sé stante, che non sia più solo interessante per le ville dei Signorotti o per la chiesa, ma anche per altre ragioni: architettoniche, estetiche, storiche.
Il ponte sul Tiepido collega Torre Maina alla strada più veloce che porta a Maranello e a Modena, la porta dritta nella modernità, pur lasciandola isolata tra le sue colline, la sua chiesa e le sue belle ville.
Chi ha scattato la fotografia avrebbe potuto aspettare qualche anno prima di farlo, se non altro perché il ponte venisse completato e non apparisse così, ancora in via di costruzione (si osservino il cumulo di sabbia ammassato contro i paletti, e la differenza tra la strada bianca di ghiaia e quella già cementata), ma forse è stato meglio che abbia colto il momento della realizzazione, quello in cui Torre Maina acquistava un nuovo senso e pure i suoi cittadini ne capivano l'importanza, fermandosi a discutere sulla passerella e non più davanti al sagrato o nel cortile di qualche abitazione.
Correva l'anno 1965.
Collezione Domenico Ferrari
Informazioni bibliografiche raccolta dal libro:
Maranello in cartolina. Dal borgo medievale al paese famoso nel mondo
di Ferrari Domenico - Gozzoli Giancarlo - Vandelli Alfredo
C'è una inquietante desolazione sulle colline, mi ha stupito non poco questa cartolina, grazie per averla condivisa.
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